I VERI TIFOSI NON SONO QUESTI. SIAMO TUTTI ANNA FRANK

Come sappiamo tutti, nel mondo del calcio esistono gli ultras, ovvero un gruppo numeroso di tifosi che sostengono la loro squadra con inni personali, canzoni. Molte volte vengono ricevuti e contemporaneamente inviati insulti o prese in giro contro l’altra ultras,  ovvero contro la squadra avversaria.

In questi ultimi giorni però abbiamo assistito purtroppo ad un fatto gravissimo da parte di una tifoseria della Lazio: adesivi con la foto di Anna Frank.

Tutto è successo in una partita della Lazio quando un gruppo  di ragazzi, quasi tutti minorenni (il più piccolo ha 13 anni), ha  mostrato questo adesivo con la foto contraffatta di Anna che indossava la maglia della Roma.

Tutti conosciamo o abbiamo sentito parlato di  Anna Frank, e sappiamo la sua storia, tutti conosciamo il diario scritto da lei in un momento di guerra, paura, tristezza e tanta sofferenza.

Tutti sappiamo cosa vuol dire il saluto fascista ovvero il saluto dittatoriale,  purtroppo fatto dalla tifoseria della Lazio eppure nella curva guarda caso intitolata all’ex allenatore del Bologna, Arpad Weisz, scomparso ad Auschwitz, hanno cantato strofe della <<Società dei magnaccioni>> e il brano fascista <<Me ne frego>>.

I 16 ragazzi identificati fino ad ora rischiano un Daspo fino a 8 anni e una condanna a 3 anni per odio razziale.

Quello che ha fatto più discutere è stata la dichiarazione  dell’allenatore del Torino Sinisa Mihajlovic  e cioè: ”Sono ignorante, non conosco Anna Frank”  ma questa storia forse è stata costruita.

Dopo questo episodio la Federazione ha deciso che, prima delle partite della giornata di seria A in corso, venga letta una pagina del “Diario” di Anna Frank.

In tutte le serie del calcio professionistico un minuto di riflessione per condannare i recenti episodi di antisemitismo.

L’Alessandria calcio sul suo sito ufficiale ha fatto di più, rilanciando lo slogan “Siamo tutti Anna Frank”  con una foto della ragazza con indosso la maglia dei grigi.

Anche nelle altre squadre prima di una partita verrà letta una pagina del “Diario” di Anna Frank.

Secondo il nostro parere,  è abbastanza normale che tra tifoserie ci siano delle prese in giro reciproche, ma questa cosa  ci ha fatto rimanere abbastanza perplessi, in quanto tutti abbiamo sentito parlare di Anna Frank, a partire dalla scuola, e crediamo che nessuno di noi vorrebbe vivere il suo dramma. Lei era un’adolescente esattamente come noi eppure le è stata negata la libertà e poi tolta la vita. Quindi secondo noi questo gesto poteva essere evitato perché ci sono mille altri modi  per tifare la propria squadra.                      

                                                                                                                                                              Giulia Celesia

Imane Khoumrany

 Sonia Romano

                                                                                                                                                                  3A afm